Se ci segui da qualche tempo già conosci, e probabilmente condividi, la nostra passione per i Ghastlies; se così non fosse, permettimi di presentarteli. I Ghastlies sono una bizzarra ed affascinante famiglia nata da un disegnatore geniale di nome Alexander Henry: hanno un aspetto severo, un abbigliamento d’altri tempi, numerosi parenti aristocratici e frequentano luoghi a volte lugubri. Vietato definirli “stoffe da Halloween” perchè loro sono così ogni giorno dell’anno ed il Carnevale non sanno cosa sia.

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A fine marzo sono stata alla fiera di Colonia: è una manifestazione dedicata per lo più ai negozianti, quindi ha un’impostazione diversa dalle fiere italiane a cui siamo abituate. Per me è stata la prima volta ed è stato bellissimo, mi sono riempita gli occhi di tessuti ed accessori, ho ammirato gli allestimenti, conosciuto nuovi fornitori e ritrovato vecchie e piacevoli conoscenze, alcune davvero a sorpresa. La fiera è molto grande, ci sono stand magnifici ed altri… diciamo essenziali; io ho cercato di guardare un po’ di tutto, cercando allo stesso tempo di non comprare tutto quello che mi piaceva, ma ecco all’improvviso, subito dopo essermi detta che forse ad ordini stavo a posto per tutto l’anno, comparire uno stand piccolino, un po’ defilato, con loro…

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Una delle mie passioni sono gli abbinamenti di tessuti: adoro conoscere le nostre stoffe, accostarle, mescolarle e trovare il mix giusto per ogni lavoro e per le clienti che si affidano a noi per un consiglio. Spesso mi rendo conto di avere ancora molto da imparare, specie quando vedo dei lavori di nostre clienti che hanno realizzato degli abbinamenti tanto azzardati quanto riusciti. E’ un mondo meraviglioso quello delle stoffe…

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Non vedevamo l’ora di presentarle, perché ci stiamo lavorando da un po’.

Parlare di borsette ci sembra ora limitativo, perché per noi sono un progetto più ampio a lungo coccolato, studiato, riorganizzato, a tratti rimandato, da capo ragionato e, ora, fieramente realizzato.

Patchwork victim, fashion victim e trendsetter all’ascolto, vi presentiamo…

Le Divine

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Da Patchworkvictim siamo tutte elettrizzate per l’arrivo di una nuova collezione: si tratta della All Stars di Tula Pink, nome famosissimo fra le quilters di tutto il mondo, una giovane geniale designer che ha creato un brand unico e di straordinario successo. La prima collezione che inseriamo sul nostro sito, in contemporanea con il resto del mondo, è già un oggetto di culto, essendo con ogni probabilità l’ultima stampata dalla FreeSpirit Fabrics, che all’inizio di febbraio ha annunciato la chiusura.

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Come si evince facilmente dal nome, Patchwork Victim è un progetto (che va oltre lo shop online e il negozio a Trieste) ispirato alla nostra passione per il patchwork e i tessuti dalle fantasie più insolite e graziose, dalla gioia di accostare stoffe con fantasia per realizzare con le nostre mani grandi e piccoli progetti di cucito creativo che rendano più allegra e personale la nostra quotidianità.
Potevamo lasciar fuori da questo mondo l’abbigliamento?
Guardiamoci in faccia: con una passione così – e delle stoffe così! – quanto potevamo resistere senza fare neanche un passo nella sartoria e nel mondo dei tessuti per creare vestiti?

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Sometimes you don’t rise and shine, sometimes you just coffeinate and hope for the best
Se ogni tanto ti riconosci in questa frase, perché il tran tran quotidiano ti travolge e ti spreme come un limone, questa collezione di stoffe da patchwork ti ricorderà chi sei e ti restituirà l’energia e l’entusiasmo che ti rendono unica e per cui tutti ti amano.
Shine bright! Non solo brilla, ma brilla forte!
Brilla come una diamante, perché sei preziosa. Brilla come un’idea, perché sei creativa e intelligente. Brilla d’amore e di passione per quello che fai.

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Dovete sapere che in famiglia abbiamo una passione – oltre che per le stoffe da patchwork – per Peter Pan.

È una passione ben più recente di quella per le stoffe, emersa nella nostra piccola Beatrice qualche mese fa e non ancora sopita.

Continuamente a casa “leggiamo” Peter Pan, ascoltiamo Bennato (oh, yeah, mica vorremo ascoltare canzoncine per bambini, alla veneranda età di tre anni), rileggiamo Peter Pan. Non vedo l’ora che abbia l’età per apprezzare Dustin Hoffman… o Johnny Depp!

Nel frattempo, sia nel negozio online che in quello di via Valdirivo a Trieste assecondiamo volentieri questa poetica passione della nostra Patchwork Victim in erba con una collezione di stoffe che ha il profumo dell’infanzia e i toni emozionanti di una storia per bambini.

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La collezione di stoffe da patchwork che vi presentiamo oggi ci riporta a lezione di inglese, infatti si chiama “Yes, please“.
“Yes, please” è l’espressione che si usa per accettare educatamente (e non “yes, thank you”!!!) e ci serve per tutto. Una tazza di tè? Yes, please. Una passeggiata rilassante? Yes, please. Un bacio sotto la pioggia? Yes, please.
E questa collezione sembra avere, come filo conduttore, proprio la suggestione delle cose che abbiamo voglia di accettare con gioia: l’amore, le frecce di cupido, l’amicizia e la spensieratezza di cuoricini, croci (baci) e cerchi (abbracci), le righe verticali di una tenda da sole, gli scacchi di un plaid da pic-nic, i pois disordinati di un disegno svagato…

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Con questa collezione abbiamo deciso di fare il colpaccio: gattini e stoffe da patchwork, un mix esplosivo per i social.

E poi, non potevamo lasciare a bocca asciutta le amiche gattare, dopo aver dato tanta soddisfazione a chi ama i cani con la collezione Rover.

La serie di stoffe da patchwork che sbancherà l’internet si chiama Meow (che in inglese sta per Miao) e non è solo per amanti dei gatti, è anche – e soprattutto – per chi apprezza i design moderni,  dai soggetti ironici e dai tratti puliti.

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